CAM 56: gli artisti italiani dal primo Novecento a oggi
Apiario d'Autore 2020presente nel CAM (Catalogo Arte Moderna) n. 56 Editoriale Giorgio Mondadori.Per maggiori informazioni al seguente link CAIRO EDITOREBreve saggio.Scrive Carlo Motta, responsabile editoriale del CAM, nella presentazione del numero 56, fresco di stampa: <<La crisi sanitaria mondiale ci ha tolto certezze rendendoci più fragili. Eppure, in un anno difficile come quello che va a chiudersi, è stato emozionante ricevere centinaia di mail e telefonate di artisti, galleristi e appassionati che, durante la ‘quarantena’, chiedevano informazioni sull’uscita del catalogo, come si trattasse di un approdo sicuro durante la tempesta>>. E questo perché il CAM è un’opera di grande interesse per chi segue, ma anche per chi si accosta all’arte italiana per la prima volta; un utile strumento, agevole da sfogliare per l’impaginato di facile consultazione, oltre a contenere un ricco apparato iconografico e il rigore dei testi critici.L’annuario è curato da Giovanni Faccenda, consulente editoriale che coordina un comitato critico di consulenza e di critici segnalatori (tra questi ultimi, ci sono anch’io).La copertina del Catalogo è dedicata a Ottone Rosai con l’opera “Incontro in via Toscanella”, capolavoro assoluto del 1922 (nell’inserto scrive di lui Giovanni Faccenda). In seconda di copertina troviamo la scultura in resina dipinta con acrilici e pasta oro, con sullo sfondo il dipinto “La vita oltre la vita”, della pittrice Vittoria Palazzolo, e in quarta l’olio su tela, “Le presenze senza volto”, di Tiziano Calcari. La prima sezione del CAM presenta i grandi maestri del Novecento, tra cui Balla, Boccioni, Carrà, De Chirico, Fontana, Burri, Rosai, insieme ad altri indiscussi protagonisti del secolo scorso che il mercato internazionale continua ad apprezzare, come dimostrano le numerose battute d’asta in Italia e all’estero. Come sempre è la seconda sezione quella che più coinvolge e appassiona gli artisti contemporanei, presentati in ordine alfabetico con le informazioni essenziali e utili per conoscerli.Vi sono poi validi contributi sull’arte di cui elenco i titoli: “La pandemia nell’arte (storia e raffigurazioni della malattia attraverso i secoli)” di Claudia Trafficante; “Arte e design (dalla rivoluzione a oggi)” di Fortunato D’Amico; “I fotoreporter e la fotografia di guerra (dal conflitto di Crimea alla tragedia siriana, scatti che raccontano la storia)” di Alessia Locatelli; “Sei più artista o imprenditore? (qualche suggerimento per orientarsi nel mondo dell’arte contemporanea)” di Loredana Trestin; “L’installazione e le sue declinazioni (Christo e gli altri, quando l’opera interagisce tra artista e spettatore)” di Jorge Facio Lince; “Da Giotto al Cubismo” (uno sguardo agli stili e agli artisti dal XIII secolo al primo Novecento)” di Lia Bronzi; “Statuto dell’artista (Il sostegno alle arti visive attraverso le raccomandazioni approvate dal Congresso Unesco nel 1997)” di Andrea De Liberis.Ci sono poi le tavole delle opere fuori testo, i dossier tematici, un ampio repertorio di opere a colori e alla fine il consueto capitolo dedicato alle gallerie.Per concludere, il “Catalogo dell’Arte Moderna” si propone come strumento divulgativo e conoscitivo non solo per gli addetti ai lavori e illustra in modo puntuale e rigoroso il variegato panorama dell’arte in Italia, partendo dall’inizio del XX secolo fino a oggi, attraversando l’intero repertorio della produzione contemporanea in tutte le sue espressioni, figurative, astratte e informali. Un appuntamento tradizionale, che risale – come ci informa il responsabile editoriale Carlo Motta, figura ormai indispensabile nel panorama dell’arte contemporanea – al 1962 quando l’editore torinese Bolaffi raccolse la felice intuizione del critico Luigi Carluccio e diede alle stampe un repertorio annuale dedicato al mercato dell’arte odierna. Rilevato alla fine degli anni Settanta dalla Giorgio Mondadori insieme al mensile Arte, il Catalogo è oggi pubblicato con il marchio Editoriale Giorgio Mondadori all’interno del gruppo Cairo e si conferma la più longeva pubblicazione di genere in Italia.RASSEGNA STAMPA