CONTEST 2020 - Apiario d'Autore

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CONTEST 2020

APIARI > 2020
2° Apiario d'Autore 2020 Piemonte - Rodari
contest "Il Fiore" - 100° Rodari
Luogo: Hotel Bocciolo *** - Lago d'Orta (NO)
Apicoltore: Apicoltura Gocce di Miele di Mauro Rutto
Tema
Argomento di questo Secondo Apiario d'Autore è stato "Il Fiore".
Ogni artista ha realizzato il frontale utilizzando ed interpretando il fiore con il proprio estro artistico,
Inoltre questo tema è derivato dalla scelta di celebrare il centenario di un personaggio storico importante nato ad Omegna nel 1920 - Gianni Rodari.
E' stato uno scrittore, pedagogista, giornalista e poeta italiano, specializzato in letteratua per l'infanzia e tradotto in molte lingue. Unico vincitore italiano del prestigioso Premio Hans Christian Andersen nel 1970, fu uno fra i maggiori interpreti del tema "fantastico" nonché, grazie alla Grammatica della fantasia del 1973, sua opera principale, uno fra i principali teorici dell'arte di inventare storie.
Nel 1974 Sergio Endrigo, mise in musica, con la collaborazione di Luis Bacalov, alcune poesie per bambini appositamente scritte da Gianni Rodari per l'album Ci vuole un fiore,  la cui canzone omonima divenne popolarissima presso il pubblico  infantile oltre che un successo discografico a 45 giri. Celebri i versi  "Per fare un tavolo ci vuole il legno, / per fare il legno ci vuole  l'albero, / ... per fare tutto ci vuole un fiore",


"Ci vuole un fiore"
Chi non ricorda la canzone "Ci vuole un fiore"? Un brano piacevole e popolare, che ha un sapore antico e poetico. Bella orecchiabile, con un testo che invoglia a cantare e che fa riflettere come da un piccolo seme nasce la vira, in un ciclo continuo ed unico, Un inno alla magia della vita che può aiutare i genitori a rispodere ad alcune delle tante domande dei bambini sull'origine delle cose. Il libro è stato simpaticamente illustrato da Altan con colori vivaci.
Grazie agli accordi con Quipos, agenzia che rappresenta Altan, è stato possibile illustrare il progetto e trovare un accordo per poter riprodurre l'immagine copertina del libro "ci vuole un fiore" e di un'ape realizzata ad hoc.
Tutte le immagini sono soggette a copyright ©ALTAN/QUIPOS - le riproduzioni sono normate da liberatoria del 16 dicembre 2019 i diritti di riproduzione sono ceduti ad Apiario d¹Autore nella persona del Sig. Mauro Rutto e non potranno essere trasferiti.




Breve storia
L'infanzia a Omegna
Gianni Rodari nasce il 23 ottobre 1920 a Omegna sul Lago d’Orta in cui i genitori originari della Val Cuvia nel Varesotto si trasferiscono per lavoro. Gianni frequentò ad Omegna le prime quattro classi delle scuole elementari. Era un bambino con una corporatura minuta e un carattere piuttosto schivo che non lega con i coetanei. È molto affezionato al fratello Cesare mentre a causa della notevole differenza di età è poco in confidenza con il fratello Mario.
Il padre Giuseppe fa il fornaio nella via centrale del paese e muore di bronco-polmonite quando Gianni ha solo dieci anni. In seguito a questa disgrazia la madre preferisce tornare a Gavirate il suo paese natale.

La gioventù e l'adolescenza a Gavirate e l'esperienza del seminario
Nel varesotto vive dal 1930 al 1947.
Frequenta la quinta elementare a Gavirate.
Il 5 agosto 1931 fa richiesta di entrare in seminario per frequentare il ginnasio. Nell'ottobre dello stesso anno entrerà quindi nella IC del seminario di Seveso. Gianni si distingue subito per le ottime capacità e risulterà infatti il migliore della classe. Risultati che furono poi confermati anche nella seconda classe. All'inizio della classe terza, nell'ottobre 1933 si ritirò. Concluse l'anno scolastico a Varese, ma non proseguì gli studi liceali bensì optò per le scuole Magistrali. Frequentò con profitto la quarta classe nel 1934-35 e venne ammesso al triennio superiore. Il 25 febbraio 1937 abbandonò gli studi per presentarsi alla sessione estiva con l'intento di sostenere direttamente gli esami e guadagnare così un anno.
Già a partire dal 1935 Rodari militava nell'Azione Cattolica. Dai verbali delle adunanze di Gavirate risulta che nel dicembre dello steso anno Gianni svolgeva già la funzione di presidente. Anche l'anno successivo fu dedicato molto all'organizzazione cattolica.  
Nel 1936 pubblicò otto racconti sul settimanale cattolico L'azione giovanile e iniziò una collaborazione con Luce diretto da Monsignor Sonzini.
Nel 1937 iniziò un periodo di profondi cambiamenti. Nel marzo lasciò la presidenza dei giovani gaviratesi dell'Azione cattolica e da allora i rapporti con questa si allentarono molto. Tra la primavera e l'estate il suo massimo impegno venne dedicato allo studio e a soli 17 anni conseguì il diploma magistrale.
In quegli stessi anni Rodari leggeva molto e amava la musica. Andò per tre anni a lezione di violino. Molto sensibile, si confidava solo con pochi amici. Aveva una grande curiosità intellettuale e cominciò a leggere le opere di Nietzsche, Stirner, Schopenhauer, Lenin, Stalin e Trotzkij. "Queste opere, -  commenta- ebbero due risultati: quello di portarmi a criticare coscientemente il corporativismo e quello di farmi incuriosire sul marxismo come concezione del mondo".
Nel 1939 si iscrive all’Università cattolica di Milano, alla facoltà di lingue. Abbandonerà poi l'esperienza universitaria dopo alcuni esami, ma senza laurearsi. Nel frattempo inizia ad insegnare in diversi paesi del varesotto.
Nel 1940, quando l’Italia entra in guerra Rodari viene dichiarato rivedibile e non viene richiamato alle armi.
Nel 1941 vince il concorso per maestro ed incomincia ad insegnare ad Uboldo come supplente. Fu un periodo molto duro di cui ha un forte ricordo. Si iscrive al partito fascista e accettò di lavorare nella casa del fascio pur di tirare avanti. I drammatici avvenimenti della guerra lo colpiscono profondamente negli affetti personali quando apprende la notizia della morte degli amici Nino Bianchi e Amedeo Marvelli, mentre il fratello Cesare nel settembre del 1943 viene internato in un campo di concentramento in Germania.
Subito dopo la caduta del fascismo Gianni Rodari si avvicina al Partito Comunista, a cui si scrive nel 1944 e partecipa alle lotte della resistenza.

Gli anni del giornalismo politico tra Milano e Roma
Subito dopo la guerra viene chiamato a dirigere il giornale "Ordine Nuovo", nel 1947 viene chiamato all’Unità a Milano, dove diventa prima cronista, poi capo cronista ed inviato speciale.
Mentre lavora come giornalista incomincia a scrivere racconti per bambini. Nel 1950 il Partito lo chiama a Roma a dirigereil settimanale per bambini, il "Pioniere", il cui primo numero esce il 10 settembre 1950. Nel 1952 compie il primo dei diversi viaggi che farà Urss.
In quegli anni pubblica Il libro delle filastrocche ed il Romanzo di Cipollino. Nel 1953 sposa Maria Teresa Feretti, dalla quale quattro anni dopo ha la figlia Paola.
Dal settembre 1956 al novembre 1958 torna a lavorare all'Unità diretta da Ingrao. Farà l'inviato e poi il responsabile della pagina culturale e infine il capocronista. Nel 1957 supera l'esame da giornalista professionista.
Il 1° dicembre 1958passa a lavorare a Paese sera. Si realizza finalmente la scelta che contrassegnerà tutta la sua vita: affiancare al lavoro di scrittore per l'infanzia quello di un giornalismo politico non partitico.  

Gli anni della scrittura per l'infanzia e della notorietà
Nel 1960 incomincia a pubblicare per Einaudi e la sua fama si diffonde in tutta Italia. Il primo libro che esce con la nuova casa editrice è Filastrocca in cielo ed in terra nel 1959.
Solo nel 1962-63 raggiunge una certa tranquillità economica grazie alla collaborazione  a La via migliore e a I quindici.  
Dal 1966 al 1969 Rodari non pubblica libri, limitandosi a una intensa attività di collaborazioni per quanto riguarda il lavoro con i bambini. Lascia Paese sera e nel l970 vince il Premio Andersen, il più importante concorso internazionale per la letteratura dell’infanzia, che accresce la sua notorietà in tutto il mondo.
Nel 1970Ricomincia a pubblicare per Einuadi ed Editori Riuniti, ma la sua prodigiosa macchina creativa non sembra più girare a pieno regime. Non è solo a causa del grande successo, ma anche della grande mole di lavoro e della sua condizione fisica.
Nel 1974 si impegna nel rilancio del Giornale dei genitori, ma subito cerca di disimpegnarsi. Cosa che accadrà agli inizi del 1977.  Al ritorno da un viaggio in Urss Gianni Rodari nel 1979 comincia ad accusare i primi problemi circolatori che lo porteranno alla morte dopo un intervento chirurgico il 14 aprile del 1980.
Definizione del progetto


Composizione e conduzione dell’apiario

L"Apiario d’Autore” sarà collocato nel territorio del Comune di Orta San Giulio, più precisamente all’interno della proprietà dell’Hotel Bocciolo.
Verrà composto da n. 10 arnie prodotte da Hobby Farm e verranno disposte su di un terrazzamento vista lago.

I dieci frontali sono prodotti dal Il Pungiglione Società Cooperativa Sociale – ONLUS, in legno monostrato listellare di abete rosso certificato PEFC Val di Fiemme o Austria, fabbricate presso la cooperativa sociale in Toscana. L’acquisto dei frontali è stato fatto per sostenere il progetto sociale della Comunità Papa Giovanni XXIII di cui Il Pungiglione fa parte poiché accoglie presso le case famiglia persone svantaggiate ed impegnate presso i laboratori per un percorso di riabilitazione attraverso l'impegno lavorativo.

Alcune opere, vista la lontanaza e la caratteristica dell'artista che utilizza la digital-art, sono state realizzate utilizzando lo stampa ad alta risoluzione grazie a PMF93.

Ogni una verrà colorata con vernice Agena di ecoEvergreen per legno opaca atossica biologica composto da olio di lino contenente pigmenti minerali e terre.

Il ogni frontale realizzato dagli artisti verrà installato sulle arnie dopo l'inaugurazione che si effettuerà il 19 aprile 2020.

Saranno introdotte le 10 famiglie verranno acquistate da Apicoltura Frassini.

L’arnia verrà corredata n. 2 melari ed apiscampo per la stagione di produzione.

La conduzione della famiglia sarà fatta con metodo biologico, nessuna clippatura delle ali regine, blocco della covata estiva ed i trattamenti effettuati durante l’anno solo con acido ossalico ossalico gocciolato nel periodo estivo e sublimato in quello invernale.

L’apiario sarà di tipo stanziale e verranno seguite le fioriture naturali della zona, sperando nelle condizioni climatiche ottimali si cercherà di ottenere tramite le 3 fioriture principali i mieli di: acacia, millefiori e castagno. Di ogni miele verrà prelevato un campione di 100g ed inviato al laboratorio Piana Ricerca per l’analisi pollinica per l’individuazione della corretta composizione per un idonea etichettatura.

Durante l’anno verranno eseguite regolari sopralluoghi per visionare lo stato della famiglia.

Trascorso un anno verrà smontato il frontale dipinto dagli artisti  intorno a metà febbraio 2021 (in base alle condizioni climatiche) e verrà posizionato un frontale anonimo fino a quando sarà .


Finalità dell’iniziativa

Punta sull’importanza delle api come indicatori della qualità dell'ambiente e per la continuità delle risorse alimentari del pianeta, attraverso l'impollinazione e la produzione di miele. Riavvicinare le persone a questo affascinante mondo e riuscire a sensibilizzarle portandole a scoprire questo insetto come se entrassero in una galleria d’arte per il piacere di ammirare un’opera di un grande artista.

Le api con il loro incessante lavoro daranno carattere alla parte posteriore del frontale lasciando dei segni indelebili come frammenti di propoli, cera ecc.; mentre l’artista lascerà il suo segno sulla parte frontale in modo da impreziosire, secondo la sua tecnica pittorica e grafica, questo semplice pannello di abete.

L’intento è quello, attraverso l’asta che si svolgerà nel 2021, di riuscire ad ottenere un ricavato ricco che sarà destinato a queste iniziative:
  • organizzare nelle scuole elementari della provincia del VCO/Novarese che si affacciano sul Lago d’Orta, delle giornate di sensibilizzazione ed avvicinare I più piccoli al mondo dell’apicoltura in modo da poter conoscere fin da piccoli l’importanza di questo imenottero.
    Verrà destinato circa 80% - in fase di definizione;       

  • la salvaguardia della biodiversità urbana e il recupero di aree verdi dismesse nel territorio del Lago d’Orta. Sarà realizzata la semina di un tappeto fiorito con specie botaniche adatte ad attirare gli impollinatori, tra cui lupini, borragine, timo, trifogli, in collaborazione con (azienda sementi – in fase di richiesta).
    Il Comune di Orta San Giulio ed il Comune di Omegna (in fase di richiesta) faranno da capogruppo nella ricerca di aree dismesse su tutto il territorio limitrofo al Lago d’Orta e siglerà un accordo con le vari amministrazioni comunali che vorranno aderire a questo progetto alle quali verrà consegnata una miscela di semi selvatici utili alla biodiversità.
    Verrà destinato circa 15% - in fase di definizione;         

  • l’ultima quota la più esigua verrà destinata a sovvenzionare la creazione di questo progetto coprendo una mima parte le spese di gestione dell’iniziativa.
    Verrà destinato circa 5% - in fase di definizione;           

Infine, durante l’anno 2020, si attiverà una campagna di crowdfunding ‘Adotta un’Arnia’: con un contributo a partire da  1 euro fino alla quota massima di 150 euro si potranno ricevere da dei semplici gadget legati all’iniziativa ai prodotti dell’alveare. Così facendo si attiverà un’azione positiva di salvaguardia dell'ambiente, delle api e la valorizzare il territorio.

Chi aderisce all’iniziativa "Apiario d’Autore" ha il vantaggio di aggiudicarsi un opera artistica unica nel suo genere, avere la certezza della genuinità dei prodotti stessi.

Nel corso dell’anno 2020 ha la possibilità di “vivere” il ciclo produttivo, partecipando attivamente ad alcune fasi della produzione sia mediante visite Apiario sia a distanza, per corrispondenza informatica o convenzionale.

L’iniziativa descritta sarà regolata da accordi scritti, improntati alla massima serietà, correttezza e trasparenza.


Date importanti

In autunno 2020 il progetto continuerà con una giornata di conoscenza, degustazione e avvicinamento al mondo del miele e dell’assaggio del miele attraverso un corso light realizzato da Piana Ricerche.
Il Comune di Orta San Giulio individuerà delle aree dismesse nelle quali si effettuerà la semina nelle aree verdi con specie vegetali adatte a richiamare le api-impollinatori, e a macchia d’olio riuscire a coinvolgere i Comuni limitrofi.

Con questo intervento si intende dare il buon esempio e sensibilizzare i cittadini su un tema davvero importante come la biodiversità e la sostenibilità. Le api sono responsabili, attraverso l’impollinazione, di gran parte dei raccolti e rappresentano un cardine dell’alimentazione e degli equilibri della natura. La scomparsa delle api è un grave rischio che dobbiamo evitare.

Certo il nostro è un progetto di piccole dimensioni, ma potrebbe innescare un processo virtuoso. Migliorare l’ambiente in cui viviamo si può, a partire dalle piccole azioni.
Gli impollinatori proteggono la biodiversità, sono sensori preziosi per monitorare la qualità dell’aria e della vita che ci circonda. Gli apiario consentono di effettuare studi di bio-monitoraggio: dall’analisi di miele e cera si possono ricavare dati importanti per i parametri di inquinamento ambientale e la salute dei nostri luoghi.

Dare un futuro alle api significa dare un futuro a noi stessi. Allevare api può essere una risposta alla crisi che ha colpito gli alveari, oltre che il modo per avere a disposizione dell’ottimo miele.
La diffusione dell’apicoltura sulle rive del Lago d’Orta è sintomo di una crescente sensibilità verso l’ambiente e verso la propria alimentazione. Fare apicoltura vuol dire proteggere le api, al riparo da pesticidi, concianti ed erbicidi che ormai vengono utilizzati in modo massiccio nelle campagne, causando la morte di questi preziosi insetti impollinatori.

Il progetto ad aprile 2020 si troverà all’apice di massimo splendore perché verranno smontati i frontali d’autore ed si darà il via all’asta.
Collateralmente si darà il via ad altre iniziative legate al mondo delle api e si darà il via all’installazione della postazione permanente “Honey Factory” in collaborazione con Arch. Francesco Faccin.

Verranno anche finalizzati, nelle due giornate, altri eventi - da definirsi.

Ma questo è solo l’inizio, perché l’idea è quella di realizzare negli anni successivi altri apiari satelliti sempre con lo stesso concetto di “Apiario d’Autore” dai quali si una edizione limitata di miele ricavato dai nuovi apiari installati nelle aree dismesse e recuperate e sarà distribuito in contenitori in pura cera d’api ed il packaging raffigurerà un immagine dell’opera degli artisti. Infine la volontà di realizzare dei “Bee Hotel” all’interno di queste aree di recupero per creare una casa per le api solitarie, per altri insetti impollinatori e non che sono di grande importanza per arricchire la biodiversità per controllare i parassiti e migliorare la salute degli ecosistemi.

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